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Le 3 chiese più belle da visitare a Lecce

Le 3 chiese più belle da visitare a Lecce

Quando si tratta di visitare la Puglia, una delle mete più gettonate è senz’altro Lecce, un meraviglioso borgo dallo spiccato stile barocco e ricco di tesori a cielo aperto.

Questa cittadina è il vero e proprio cuore del Salento, culla di una ricca storia e centro di monumenti e luoghi di culto che la rendono estremamente attraente per ogni genere di turista. Vediamo quali sono le 3 chiese più belle da visitare a Lecce, le loro caratteristiche principali e perché vale la pena visitarle almeno una volta nella vita.

Basilica di Santa Croce

Una delle prime cose che saltano all’occhio quando si visita Lecce, è proprio la quantità di chiese che la cittadina ospita , ci sono infatti circa 29 parrocchie. Lecce è nota per i numerosi tesori artistici che custodisce, in particolare del periodo barocco. Uno tra questi è la famosa Basilica di Santa Croce, situata in Via Umberto I, in pieno centro storico.

Questo straordinario luogo di culto, costruito a partire dal 1549 e completato quasi un secolo dopo nel 1646, rappresenta un autentico simbolo del barocco leccese in grado di lasciare ogni visitatore senza fiato. Passeggiando lungo le strade di Lecce e avvicinandosi ad una delle porte storiche della città, porta San Martino, è possibile ammirare la maestosa basilica, opera che incarna appieno l’abilità dei più grandi architetti del XVI e XVII secolo che hanno operato nella località salentina.

La struttura della chiesa è caratterizzata da un mix di stili, il che la rendono un palinsesto di bellezza. L’architetto Gabriele Riccardi fu responsabile della progettazione generale della chiesa e completò l’ordine inferiore dell’aula liturgica nel 1582. Successivamente, sotto la direzione di Francesco Antonio Zimbalo a partire dal 1606, furono aggiunti alla facciata i portali che esibiscono gli stemmi delle famiglie dei Brienne, dei D’Enghien e di Filippo III di Spagna.

Il portale principale, impreziosito da un protiro sorretto da colonne di pregevole fattura, introduce un elemento di movimento nella facciata inferiore, tipico dello stile barocco. Non potrai fare a meno di ammirare il fregio cristologico straordinario e il cartiglio che indica la dedicazione della chiesa “a Dio e al Vessillo della Croce”.

La facciata della Basilica di Santa Croce di Lecce è un vero capolavoro di simbolismo e arte. Un’eccezionale balaustra sorretta da tredici telamoni rappresenta le diverse culture e i diversi popoli, elemento che celebra l’universalità della Chiesa cattolica. Al di sopra della balaustra, i graziosi putti portano insegne del potere temporale e spirituale, quasi danzando nell’aria. A coronare la facciata, un bellissimo rosone colpisce ogni passante per la sua bellezza.

Entrando nella basilica è possibile ammirare numerosi altari, tra cui spiccano:

  • l’altare di Sant’Oronzo sormontato da una tela che ritrae il patrono della città intento a salvare il popolo leccese dal terremoto del 1743. I versi in dialetto leccese che accompagnano l’opera raccontano l’evento e attirano l’attenzione dei visitatori, che spesso si cimentano nella lettura e nella traduzione dei versi;
  • l’altare di San Francesco da Paola ornato da dodici rilievi che illustrano episodi miracolosi della vita del santo visionario. Tra le scene più interessanti vi sono quelle che raffigurano la presa di Otranto da parte dei Turchi nel 1480. Si narra che San Francesco avesse previsto questo tragico evento e avesse tentato invano di avvertire i sovrani aragonesi.

Recarsi alla Basilica di Santa Croce, una delle chiese più belle da visitare a Lecce, significa abbandonarsi alla maestria degli architetti e venire investiti dalla bellezza senza tempo dei luoghi sacri del Salento.

Basilica di San Giovanni Battista al Rosario

Nel corso del tour del centro storico di Lecce, è impossibile non notare la Basilica di San Giovanni Battista al Rosario, monumento straordinariamente brillante, realizzato con la pietra calcarea tipica del territorio.

Questa chiesa si erge maestosa nel cuore della città, in Piazza San Giovanni, presentandosi al visitatore con un’architettura fastosa ed imponente. Il capolavoro architettonico è l’ultima creazione di Giuseppe Zimbalo, su commissione del vescovo Giuseppe Pignatelli, nel lontano 1691. Ma le radici di questa meraviglia religiosa affondano ancor più in profondità, poiché essa sorge sull’antica area della chiesa di San Giovanni d’Aymo, una struttura risalente al XIV secolo.

Già dall’esterno, la chiesa del Rosario rapisce i sensi con la sua imponenza. Due statue collocate su alti piedistalli, rappresentanti le visioni del profeta Ezechiele, adornano la base dell’edificio. Ma il vero splendore è svelato dalla facciata, suddivisa in due ordini, decorata con un ricco fastigio e chiusa da due enormi colonne a spirale scanalate, impreziosite da intricati capitelli.

Un maestoso portale si innalza al centro, sovrastato dalla statua di San Domenico e dallo stemma dei Domenicani. Il tutto è impreziosito dalla balaustra, in cima alla quale è posta la statua della Vergine, contornata da magnifici vasi di fiori, angeli e cavalli. Questa miriade di decorazioni non fa che accennare ai tesori che attendono i visitatori all’interno della basilica.

Una volta varcata la soglia, la pianta a croce greca, intorno ad un vano ottagonale, accoglie il visitatore in una caleidoscopica varietà di tredici altari, ognuno carico di sfarzo barocco. Tra questi, spicca il sontuoso altare del Crocifisso, circondato da tre coppie di colonne tortili, e numerose nicchie contenenti statue di santi e preziose tele.

Maestoso è anche l’altare maggiore, dove troneggia la “Predicazione del Battista”, un capolavoro seicentesco. Di particolare interesse è il pulpito, interamente scolpito in pietra leccese, che racconta scene dell’Apocalisse, unico nel suo genere in tutta la città.

La copertura della chiesa è sostenuta da maestose capriate lignee, una testimonianza della genialità architettonica che qui avrebbe dovuto erigere una cupola, ma il destino ha voluto diversamente. La morte prematura di Giuseppe Zimbalo nel 1710 ha lasciato un vuoto incolmabile, e l’architetto riposa all’interno della basilica per l’eternità. Ma il contributo di nobili famiglie leccesi è inciso alla base dei pilastri, un omaggio a coloro che hanno generosamente sostenuto l’edificazione di questa magnifica chiesa.

La Basilica di San Giovanni Battista al Rosario, non è solo un gioiello architettonico, ma anche un luogo carico di significato spirituale, un’esperienza mistica e di profonda devozione.

Chiesa di San Matteo

Un’altra tappa immancabile per gli amanti della storia e dell’architettura tipica del luogo e, in particolare, di Lecce è la Chiesa di San Matteo, anch’essa nel cuore del centro storico della località pugliese e, più precisamente in Via dei Perroni.

L’edificio originale, realizzato nel XIV secolo, fu demolito durante i lavori di ampliamento del maestoso Castello di Lecce e, l’attuale struttura della basilica fu eretta tra il 1549 ed il 1646 nel quartiere di San Martino.

Durante la costruzione e la decorazione della chiesa, i più importanti scultori e architetti del Rinascimento e del Barocco leccese contribuirono alla sua magnificenza. Tra di essi spiccano i nomi di Riccardi, Cesare Penna e Zimbalo.

La facciata della Chiesa di San Matteo è caratterizzata da un’armonia di ordini. L’ordine inferiore conserva ancora un carattere tipicamente rinascimentale, mentre nell’ordine superiore si manifesta tutto il sontuoso stile del barocco leccese. Tra le due parti, sopra un fregio continuo con la dedica della chiesa “Templum hoc Deo Crucis vexillo dicatum” (A Dio e al Vessillo della Croce), si estende una maestosa balaustra sormontata da tredici puttini e sorretta da mensole zoomorfe e antropomorfe di grande significato simbolico.

Queste sculture rappresentano soldati orientali e creature reali e fantastiche, tipiche dei Bestiari medievali. Le complesse immagini sono generalmente interpretate come un riferimento alla battaglia di Lepanto del 1571, in cui la flotta dell’Impero Ottomano fu sconfitta dalla Lega Santa, simboleggiano la vittoria delle forze del bene sulla maldicenza, il trionfo della Croce.

L’altare maggiore è un vero capolavoro barocco, un tripudio di colore e dettagli scolpiti. Tra le sinuose colonne tortili, si ergono le statue di San Luca, Santa Caterina d’Alessandria, San Marco e Santa Elisabetta d’Ungheria e poggiano su piedistalli lussuriosi. In una nicchia, circondata da puttini, riposa la statua di San Matteo, creata nel 1691 dallo scultore napoletano Gaetano Patalano.

Guardando in alto, le statue di San Francesco d’Assisi e Sant’Antonio da Padova incorniciano una preziosa tela raffigurante l’Assunzione di Maria al cielo. La particolarità di questo dipinto centrale risiede nell’immagine di un angelo che tiene una torcia, a ricordo del prodigio della peste sventata.

Altrettanto significativo è l’Altare della Madonna della Luce, che custodisce uno dei pochi affreschi medievali sopravvissuti a Lecce. Qui è rappresentata la tenera scena della Madonna del Latte, con Maria in trono mentre allatta il Bambino Gesù. La dolcezza della scena quotidiana è controbilanciata dai simboli della Passione e della Resurrezione di Cristo, come la rondine nella mano di Gesù e il corallo al collo. Questo frammento di affresco fu portato a San Matteo insieme al titolo parrocchiale, dalla piccola chiesetta della Madonna della Luce.

La Chiesa di San Matteo di Lecce, solo una delle chiese più belle da visitare a Lecce, è un tesoro artistico e spirituale, un luogo dove la bellezza dell’arte si fonde con la devozione religiosa, incantando i visitatori con la sua storia e la sua eleganza senza tempo.


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